Ti trovi in un momento della vita in cui senti sofferenza, preoccupazione, tristezza, stanchezza?
Forse stai vivendo un lutto, percepisci ansia o panico, ti senti depresso, hai problemi con il partner o con i tuoi genitori, hai una dipendenza, problemi a gestire il denaro o il cibo, hai difficoltà al lavoro.
Oppure, semplicemente, senti di stare bene complessivamente, ma hai bisogno di stare meglio, di incanalare la tua energia, di chiarire la strada, di sviluppare il tuo potenziale.
Oppure ancora fai un lavoro nell’ambito sanitario o sociale e desideri avere un sopporto per te stesso.
Le motivazioni possono essere le più disparate, di fatto oggi senti il bisogno di affidarti alla psicoterapia, di trovare un trovare un professionista che ti accompagni e stai decidendo quale strada intraprendere. Ecco quindi alcune dritte per aiutarti nella scelta del percorso terapeutico che potrai fare.
Come puoi muoverti?
Hai sentito parlare di diversi approcci ma ovviamente non li conosci, non sai quale scegliere. Oltre a informarti leggendo (anche su internet), puoi rivolgerti ad alcuni terapeuti e chiedere loro come lavorano. Puoi chiedere una consulenza, come si chiede a un qualunque medico. In base a come ti senti e a ciò che ti viene proposto e spiegato, puoi scegliere il posto e il professionista con cui senti di poter stare meglio.
Se per esempio venissi da me (che sono una terapeuta della Gestalt), troveresti una professionista che può ascoltarti con attenzione, ma che non rimane in silenzio (questo a volte stupisce le persone). A volte posso renderti partecipe di ciò che io stessa sto sentendo mentre parli e, alla fine del primo incontro, ti spiego cosa potremmo fare insieme, in merito a frequenza, durata del percorso e strumenti di lavoro.
Come puoi scegliere il terapeuta?
Si tratta di una scelta molto importante: la persona probabilmente conta ancora più del suo approccio. Puoi incontrare più terapeuti e scegliere quello con cui sei stato meglio. Ricorda che si tratta della persona a cui dovrai affidarti per mesi o anni. Il contatto deve essere rassicurante. Per alcuni terapeuti il primo incontro è gratuito. Io sono una di quelli e come dico ai miei pazienti o potenziali, il primo contatto è importante per te per capire se vuoi lavorare con me, e per me per capire se e come potrei esserti utile.
Una volta scelto, come devo iniziare?
Non c’è una modalità giusta e una sbagliata, non devi preparare il contenuto della tua prima seduta: le cose verranno da sé. Se hai già fatto altri percorsi, puoi dirlo e in caso portare le differenze. Di fatto puoi portare ciò che senti emergere (in Gestalt si dice “ciò che emerge in figura”). Serve tempo per costruire e acquisire fiducia, ricorda che il tuo terapeuta è coperto da segreto professionale.
Quanto tempo dura la terapia psicologica?
Questa è una domanda che mi sento fare spesso. Non è definibile a priori: tutto dipende dal tipo di problema, dagli obiettivi, dal momento in cui si intraprende la terapia. Può durare qualche mese o qualche anno, dipende anche da come intendi proseguire: alcuni miei pazienti vengono da anni, magari con meno frequenza rispetto all’inizio, ma tengono lo spazio della terapia come spazio personale in cui fare il punto della situazione. Alcune terapie possono essere rapide, altre necessitano di più tempo.
Si tratta di una questione soggettiva che dipende anche dal tipo di percorso: a volte si fanno percorsi di sostegno più rapidi, altre volte percorsi di terapia vera e propria che necessitano di maggior tempo.
Quanto costa la psicoterapia?
I prezzi sono variabili e dipendendo dalla scelta del professionista. Prima di iniziare avete il diritto di chiedere in caso non vi fosse chiaro. Nel mio caso, lo esplicito sempre, anche nel momento in cui si firma il modulo di consenso al trattamento dei dati: una parte è strettamente dedicata al compenso e alle modalità di pagamento pattuite.
Esistono dei rischi?
Esistono rischi se il professionista non è un professionista e non ha fatto il percorso di studi e personale che si dovrebbe. Per il resto non esistono rischi, nella peggiore delle ipotesi non si crea il rapporto desiderato o sperato e allora se ne può parlare e valutare come e se proseguire. Un altro rischio è quello che le persone a te vicine potrebbero notare un cambiamento che può essere apprezzato oppure no. Questo lo puoi percepire come rischio, in realtà se ciò avviene significa che alcune cose si stavano già muovendo, ma non veniva esplicitato.
Queste sono le domande che più spesso mi vengono rivolte, se ne hai altre, non esitare a contattarmi. Sarà un piacere conoscerti e provare ad esserti d’aiuto.
Foto di Annie Spratt su Unsplash