PNEI: Psico-neuro-endocrino-immunologia. Sembra complesso, ma una volta compreso il significato, diventa tutto chiaro e fluido.
Cos’è la PNEI?
La PNEI è una disciplina che studia le relazioni bidirezionali tra psiche e sistemi biologici, quindi studia e ricerca le connessioni tra psiche e i grandi sistemi sistemi di regolazione fisiologica dell’organismo: sistema neurologico, endocrino ed immunitario.
Nella PNEI, l’essere umano risulta una unità interconnessa, dove psiche e biologia si condizionano reciprocamente. Mente e corpo sono uniti, il dualismo cartesiano viene superato: emozioni e stress agiscono sulla salute fisica e, a sua volta, la salute fisica influenza la salute psichica.
Come nasce la PNEI?
La PNEI nasce circa 30 anni fa come unione tra diverse discipline che forse tanto lontane non erano: psicologia, neuroscienze, endocrinologia e immunologia. In particolare, la base della disciplina consiste nello studio di interazioni di sistemi che, per almeno 200 anni, sono stati tenuti separati.
Le radici della PNEI si fanno risalire ad ampie acquisizioni scientifiche che hanno radici remote, anche se i primi studi sono indicati nelle opere di Walter Bradford Cannon (1871-1945), fisiologo e psicologo americano della Harvard University.
Cannon fece numerose ricerche sulle reazioni degli animali sottoposti ad eventi critici, con particolare riferimento ai risvolti emotivi di tali situazioni: attacco\fuga era il motto rilevante nelle situazioni stressanti. I suoi studi furono ampliati da Hans Hugo Bruno Selye (1907-1982) endocrinologo ungherese, considerato il padre dello studio sullo stress.
Attualmente, la visione della PNEI comprende diverse correnti di pensiero e diversi studi nelle discipline coinvolte, non tutte allo stesso passo tra loro.
Come integro la PNEI nella mia esperienza come psicoterapeuta della Gestalt?
La prima risposta che mi viene, da terapeuta della Gestalt, è che il tutto è più della somma delle parti. Questo mi è chiaro in psicoterapia e anche nella PNEI dove, l’insieme di tutte le discipline e conoscenze è decisamente più ampio di ciò che ogni scienza può rappresentare singolarmente.
Il modello della Gestalt ha visto confluire le maggiori teorie filosofiche e psicologiche della prima metà del ‘900 e ha dato vita ad un modello integrato che vede l’organismo nella sua interezza mente e corpo. Al paziente viene data la possibilità di mettersi in ascolto di se stesso al fine di superare le cosiddette “interruzioni di contatto” che ostacolano una sana autoregolazione organismica.
La persona inoltre non viene considerata come avulsa dal suo ambiente, anzi è in continua relazione con questo da cui viene influenzata e influenza.
Alla luce di quanto scritto sopra sulla PNEI e su quanto detto sulla Gestalt (anche in altri miei articoli), mi sento di dire che gli impianti che sostengono PNEI e Gestalt sono molto simili.
L’equilibrio psichico quindi risulta influenzato da una molteplicità di fattori biologici (come il microbiota), immunitari, ambientali (come l’esposizione ai pesticidi), comportamentali (alimentazione), psichici e relazionali (per esempio l’attaccamento).
La PNEI in questo senso apre quindi una porta fondamentale alla terapia (e viceversa) sia rispetto alla patogenesi che alla diagnosi dei disturbi mentali, al trattamento, alla prevenzione e alla possibilità ricchissima di collaborazione fra professionisti diversi.
Come si applica alla psicoterapia?
Studi e ricerche dimostrano quanto sia importante per il trattamento e la prevenzione delle malattie mentali l’intervento di pratiche “nuove” come lo yoga, la meditazione, la respirazione, la mindfullnes, l’attenzione ad aspetti di vita fondamentali quali l’attività fisica, lo stile di vita alimentare,
Considerare tutti questi aspetti, credo sia fondamentale anche in terapia, dove il professionista può avvalersi della conoscenza del corpo come strumento ulteriore di intervento e prevenzione.