Con il Decreto Milleproroghe è stato finanziato il “Bonus psicologico” a tutti i cittadini in possesso dei requisiti reddituali.
La proposta inizialmente era stata fatta nel corso della discussione della legge di stabilità del 2022, ma non trovò le coperture finanziarie necessarie (così si dice…).
In seguito a questo, un’iniziativa spontanea ha raccolto più di 300.000 firme in poco tempo e tra tutte le petizioni popolari, questa è quella che ha avuto uno dei maggiori riscontri e adesioni.
Da solo, questo dato dovrebbe bastare a far riflettere.
Forse non è un caso e forse questo gesto condiviso da tanti in poco tempo, ha un significato ben preciso.
In seguito a questo movimento, il Governo ha approvato il bonus psicologico: un incentivo, fino a 600 euro, volto a tutelare la salute mentale dei cittadini con un ISEE inferiore ai 50.000 euro. L’aiuto è rivolto al sostegno delle spese necessarie per sostenere sedute da psicologi e psicoterapeuti in ambito privato.
Perché è importante il bonus?
Il bonus è importante, ma non è risolutivo.
Dal mio punto di vista, dovrebbe essere solo un punto di partenza: per aiutare chi non può sostenere la spesa e per stimolare la divulgazione di una cultura diversa che non demonizza il sostegno e la psicoterapia.
Questi ultimi due anni sono molto complessi rispetto alla situazione della salute mentale. Non parlo di patologie psichiatriche gravi, ma di disturbi come ansia e depressione, disagio psichico, trauma da stress (così come indicato nel documento di legge).
Si tratta di una vittoria?
Si tratta di un segnale positivo, non è una vittoria. Il budget investito non garantisce una grande copertura: si stima che le persone che potranno aderire saranno poco meno di 20.000. Un buon numero, ma di certo non sufficiente. Non è sufficiente per divulgare una buona conoscenza dei percorsi di terapia e rischia di essere il tampone dell’urgenza momentanea.
Di certo però è già un passo in avanti.
L’Italia è un paese che pensa soprattutto alla salute del corpo, meno alla salute della mente. Questo lo si evince chiaramente confrontando il numero di medici con quello di psicologi e psicoterapeuti nel SSN.
Dobbiamo ricordare che quando un problema supera un certo livello, diventa un problema di società. La società deve porsi delle domande, ma deve anche trovare il modo per rispondere e prevenire.
Il bonus è un traguardo?
Probabilmente sì. Dal mio punto di vista, che a volte è un pò polemico, non dovrebbe essere una misura straordinaria, ma la quotidianità, in un paese che si occupa e preoccupa dei suoi cittadini. La salute non passa solo dal corpo e la mancata prevenzione del disagio psichico, crea spese e danni decisamente equivalenti (se non peggiori) di una salute del corpo trascurata.