Dopo la pandemia, la guerra. Quali sono le conseguenze psicologiche a cui andiamo incontro?

Dopo la pandemia e con l’inizio della guerra, molti pazienti e persone che conosco mi chiedono:
quali sono gli effetti che avremo?
Quali sono gli effetti che avrà mio figlio/a?
Sarò ancora in grado di vivere una vita “normale”?

Cosa dicono gli studi scientifici sull’accumulo di stress?

Alcuni recenti studi scientifici usciti su testate autorevoli (Leopold et al. 2022), dimostrano che lo stress tende ad accumularsi, soprattutto se le situazioni si ripetono e perpetuano nel tempo.

In un precedente articolo, avevo scritto che il trauma può essere il risultato di situazioni in cui veniamo sollecitati negativamente e continuamente; la continua sollecitazione può causare modificazioni e lesioni nel nostro sistema psicologico.

Ci si abitua allo stress, all’ansia, alla depressione?

Spesso ci si convince che l’esposizione a eventi e fatti negativi porti l’effetto “abituazione”, cioè dopo un pò tempo, corpo e psiche si abituano a ciò che sta accadendo.

In realtà non è sempre così, anzi!
È vero che ci si abitua, ma questo non significa che il nostro equilibrio corpo\mente\comportamento non ne risenta: il più delle volte viene compromesso e il problema è che spesso non ce ne si accorge. Questo comporta inevitabili conseguenze sulla qualità di vita e sulla salute in generale.

I numeri di stress, ansia e depressione nel mondo.

Numerose ricerche internazionali condotte di recente hanno rilevato un significativo aumento di ansia e depressione: 29% di prevalenza di depressione, 26% di prevalenza di ansia, percentuali più che raddoppiate rispetto agli anni prima della pandemia.

Le ricerche non includono l’effetto guerra, pertanto possiamo immaginare che questa tragedia porterà ulteriori effetti: aumento dello stato di angoscia, paura per i propri cari o per persone vicine. Non dimentichiamo infatti la vicinanza che abbiamo con la popolazione dell’Ucraina. La badante del nonno può essere ucraina, l’amica/o, l’infermiere in ospedale, l’operatore sanitario in casa di riposo, la mamma/il papà dell’amico di tuo/a figlio/a, il compagno/a di scuola. Le possibilità di conoscere qualcuno di origine Ucraina, in Italia sono davvero tante.

Il ruolo dei media e dell’informazione.

A tutto ciò, si aggiunge il contributo dei media che ripetutamente portano la nostra attenzione su percentuali, decessi e bombardamenti.

Ritengo che l’informazione sia fondamentale, ma a certi livelli causa una vera e propria coazione a ripetere: se ho paura, continuo ad ascoltare i media, più ascolto e più do spazio alla paura che man mano diventa sempre. meno controllabile.

In questi casi, la sensazione di perdita del controllo alimenta ansia, senso di disorientamento, instabilità con la conseguenza che il nostro rapporto con il mondo reale diventa sempre più distante.

La reazione di negazione e distacco come difesa emotiva allo stress.

Al polo opposto, la reazione è quella della negazione e del distacco: la cosa non ci riguarda, è lontana, o addirittura non è vera.
A volte si arriva ad essere saturi e quindi si diventa indifferenti, come forma di difesa.
Come insegna Freud, la negazione è una forma di difesa che si attiva per affrontare le emozioni più inquietanti, quelle che non possiamo sopportare: di fronte a ciò che non si può reggere, scatta l’indifferenza.

Non si tratta solo di una difesa emotiva, ma spesso diventa una vera e propria barriera cognitiva: non voglio sentire, quindi mi disconnetto da social e tv.

Spesso i miei pazienti parlano di disintossicazione, probabilmente non a caso: ciò che si percepisce, è l’essere intossicati da ciò che arriva da fuori.

I miei two cents.

Credo sia perfettamente umano sentirsi destabilizzati da questi eventi tragici, improvvisi e numerosi, a volte si sente dire: abbiamo appena superato la pandemia e ora anche questo!

È importante non perdersi “di vista” in questo momento.

Pensare che la storia non abbia effetti sulla nostra vita, non è reale, ma nemmeno vivere legati alle ultime informazioni.

Dosare credo sia il verbo più utile in questo momento: dosare l’esposizione, l’invadenza esterna per riprendere la propria vita, per quanto sia possibile, nel modo più quotidiano possibile.