L’ansia del cambio di stagione
L’autunno è una delle stagioni più belle e affascinanti. I suoi colori e i suoi profumi richiamano pace e tranquillità dopo la vivacità estiva, ma non per tutti è così.
Per alcune persone l’autunno è la stagione della malinconia; il ritorno alla vita “normale” dopo le vacanze viene vissuto con tristezza e nostalgia.
Il cambiamento richiesto dalle nuove abitudini non sempre risulta semplice, anzi, il disagio che ne deriva è spesso causa di manifestazioni psicosomatiche come gastriti, mal di testa, difficoltà digestive e pruriti cutanei.
Questo può succedere perché l’estate rappresenta spesso un momento di evasione dalla normalità; l’arrivo dell’autunno invece è un rientro simbolico alla normalità che a volte non ci soddisfa. Questo può provocare frustrazione e insoddisfazione, soprattutto se riteniamo che la nostra normalità – composta dai soliti ritmi lavorativi – non sia soddisfacente.
Oltre a questo, l’autunno è anche la chiusura di un ciclo e l’inizio di una nuova fase, e porta con sé il concetto di “fine”.
Cosa è il disturbo affettivo stagionale?
Il passaggio di stagione può essere associato a un disturbo chiamato SAD – Seasonal Affective Disorder – ossia il disordine affettivo stagionale.
Il SAD è un disturbo dell’umore che appartiene allo spettro della depressione con una componente ormonale legata al cambio di stagione.
Infatti, il cambiamento di temperatura, di umidità, di pressione e di luce svolgono un ruolo fondamentale nella produzione di sostanze chimiche che determinano il nostro umore.
Per esempio la diminuzione delle ore di luce comporta un abbassamento di serotonina – l’ormone del buonumore – e allo stesso tempo provoca un aumento di melatonina, che provoca apatia e sonnolenza.
Il SAD si presenta soprattutto in autunno e inverno – con picchi tra settembre e novembre – e poi nella stagione fredda tra dicembre e gennaio.
Come si manifesta il SAD?
I sintomi tipici del disturbo affettivo stagionale sono sono tristezza, sonnolenza, apatia, difficoltà di concentrazione e tendenza a ricorrere al cibo come fonte di gratificazione e coccola.
Come combattere il disturbo affettivo stagionale?
Il cambio di stagione non è la fine, anzi, è l’inizio di un nuovo percorso.
Può essere utile capire i nuovi ritmi ed entrare in sintonia: le serate all’aperto sono state sostituite con le serate davanti al camino; i colori vivaci sono stati sostituiti da quelli tenui che favoriscono calma e riflessione.
Ogni stagione ha la sua abbondanza, sta a noi cercare di prenderne il meglio invertendo la lettura. Non è la fine, ma l’inizio di qualcosa di diverso.
Ogni stagione ha i suoi frutti, a noi vederli e coglierli.