Autostima: come aumentarla?

Su cosa si fonda l’autostima?

Spesso i pazienti arrivano con una richiesta specifica: la volontà di voler lavorare sulla propria autostima.
In realtà a volte il concetto di autostima potrebbe essere interpretato come una forma di giudizio nei confronti di noi stessi, un’esperienza quindi del tutto soggettiva, slegata dal parere altrui.
Quando il confronto tra il sé percepito – quello che siamo – e il sé ideale – quello che vorremmo essere – è distante, in genere si crea una bassa autostima. Questo spalanca in noi un enorme giudizio verso ciò che siamo, alzando sempre di più le nostre aspettative verso ciò che vorremmo e dovremmo – secondo noi – essere.

Come si fa a far crescere l’autostima?

Partiamo dal concreto: cerca di difendere te stesso e l’ambiente in cui vivi.
Spesso con i miei pazienti faccio questo esercizio: li faccio alzare e cammino verso di loro finché non esprimono disagio. Quando iniziano a percepire fastidio mi fermo e faccio loro notare che quello è il loro spazio personale da non oltrepassare. Non si tratta solo di uno spazio fisico, ma anche emotivo. Sono loro a scegliere chi far entrare nel proprio spazio e in quali situazioni.

Un altro esercizio che propongo ai miei pazienti per aumentare la loro autostima è aiutarli a ripetere frasi con un tono di voce adeguato. Quando vuoi dire qualcosa, fallo con il tono di voce che ritieni più corretto per il messaggio che vuoi trasmettere.
Se utilizzi un tono di voce basso e poco incisivo, il tuo pubblico potrebbe non capirà l’importanza che quel messaggio ha per te.

Come ultimo consiglio, prova ad abbandonare i sensi di colpa. L’unica vera responsabilità è quella che hai verso di te. Il senso di colpa è solo una gabbia che ti fa stare dove non vorresti essere.
Metti in atto i tuoi pensieri e passa dall’idea all’azione. In questo modo riuscirai ad essere concreto e potrai percepire quello che potrai e riuscirai davvero a fare. In questo modo avrai il giusto senso del limite e non sarai più frenato dalla bassa autostima.

Autostima o consapevolezza?

Per quanto mi riguarda, preferisco parlare di consapevolezza al posto di autostima, perché preferisco lavorare su ciò che si è anziché su ciò che non si è.
Dobbiamo provare a prendere la vita per come l’abbiamo costruita e per come la vogliamo costruire, senza fossilizzarci solo su ciò che vorremmo essere.
Io vorrei essere una grande maratoneta, ma i miei tendini al momento non me lo concedono e forse nemmeno la mia età, quindi accetto il mio limite e cerco di fare quello che posso.
Questa è consapevolezza.