Training autogeno: cos’è e come può aiutarti nei momenti di ansia e di stress

Cos’è il training autogeno?

Il Training Autogeno è stato inventato da Johannes Heinrich Schultz (1884- 1970), medico e psichiatra che, dopo un’importante carriera clinica e universitaria, fondò nel 1959 la Società Tedesca per l’Ipnosi Medica.
La sua fama è da attribuirsi soprattutto all’elaborazione di questa tecnica, il training autogeno, appunto, che ha perfezionato sulla base di studi e sperimentazioni fatte su se stesso e sui pazienti.

Agli inizi del ‘900 l’Europa visse un grande fermento nel mondo della psicologia e della psicanalisi e Schultz fu tra coloro che cercarono – con successo – di sviluppare percorsi alternativi.

Il Training Autogeno si basa sui risultati ottenuti dall’ipnosi, cercando di sfruttare ogni suo beneficio ed eliminando i punti deboli.
Il percorso di questo allenamento – detto appunto training – che si genera da sè – autogeno – è articolato e ha come scopo il benessere psicofisico in senso olistico: si tratta di allenare volontà e inconscio allo stesso tempo.

Come funziona?

Uno dei capisaldi alla base del Training Autogeno è la connessione tra mente e corpo: è una tecnica positiva volta a migliorare e potenziare se stessi.
Il suo obiettivo è portare il soggetto in uno stato semi-ipnotico di rilassamento con l’obiettivo di renderlo maggiormente ricettivo alle emozioni, alle sensazioni corporee e psicologiche.

Prima di iniziare è necessario imparare una serie di esercizi dalle semplici istruzioni che devono essere eseguite con attenzione.
Si tratta di un metodo di autodistensione, da svolgere con il terapeuta e successivamente anche in autonomia, che mira ad attivare processi distensivi e rigenerativi.

Il Training Autogeno consiste nell’apprendimento graduale di una serie di esercizi di concentrazione che, man mano, permettono ai nostri sistemi organici di potersi modificare in maniera positiva.
Questo significa che il sistema cardiovascolare, quello neurovegetativo, la muscolatura e l’apparato respiratorio potranno trarre benefici da questa tecnica.

Lo stato di rilassamento indotto dagli esercizi e da un adeguato allenamento parte dalla periferia, ossia dai muscoli, per arrivare poi alla frequenza cardiaca e respiratoria con l’effetto di scaricare tensione, ansia e stress accumulati.

Grazie agli esercizi il corpo passa da uno stato di veglia ad uno stato di metabolismo basale – simile al sonno – ma a differenza dell’ipnosi il tutto avviene nella completa partecipazione e consapevolezza.

Training autogeno: come iniziare

Il posto dove fare training autogeno non ha bisogno di particolari requisiti se non la tranquillità. Scegliamo un posto dove stare comodamente e in pace per il tempo di cui avremo bisogno.
Rumore, luce e temperatura devono essere in linea con le nostre necessità.
All’inizio, quando ancora ci si sta avvicinando alla tecnica, si possono utilizzare candele, diffusori e musica rilassante, ma nel tempo saranno sempre meno necessari.
L’abbigliamento deve essere comodo: non dobbiamo avere blocchi o costrizioni come cinture o foulard ed è consigliabile essere scalzi.

Quando fare gli esercizi?

All’inizio gli esercizi devono essere svolti con il supporto di un tecnico appositamente formato. Dopo un po’ di pratica anche il Training Autogeno, come tutti gli allenamenti, trae vantaggio dall’abitudine e dalla costanza.
Può quindi essere utile ripetere gli esercizi più o meno nello stesso orario, per esempio la mattina appena svegli oppure la sera prima di dormire.

Una volta presa confidenza con la tecnica, gli esercizi possono essere svolti “all’occorrenza”, anche in situazioni meno strutturate e senza il timore di perdere la concentrazione.

Quanto durano gli esercizi?

Una volta appresa la tecnica, ogni esercizio di Training Autogeno svolto in autonomia può durare intorno ai 15\20 minuti.

Durante le sessioni fatte con il terapeuta, sarà compito suo tenere il tempo e comunicarlo ai partecipanti. Quando lo si pratica in autonomia invece si può tenere un orologio a portata di mano o si può caricare una sveglia; attenzione però al volume: non deve essere troppo alto.

Il ruolo fondamentale della respirazione

Uno degli obiettivi principali del Training Autogeno è creare un collegamento tra mente e corpo. Questo è il motivo per cui gli esercizi iniziano con lo scopo di svuotare la mente attraverso la respirazione.
Respirare infatti consente di influenzare positivamente il nostro stato emotivo, aumentando così la nostra consapevolezza.
La prima fase degli esercizi è molto utile per imparare una corretta respirazione in modo che col tempo diventi sempre più profonda.

Qualche consiglio

Il Training Autogeno, come tutti gli allenamenti, richiede del tempo per essere appreso in maniera corretta. Non avere fretta di bruciare le tappe e utilizza tutto il tempo necessario. Comprendere il metodo e farlo tuo è più importante di arrivare alla fine degli esercizi.
Prima di praticarlo, chiedi sempre a un esperto.

Metti per iscritto ciò che provi durante la seduta.
La mente non può evitare di ricordare e rivivere; scrivere le sensazioni che hai provato può essere un buon modo per tenerne traccia ed evitare che vengano dimenticate.

Come dice Galimberti “il corpo è lo sfondo di tutti gli eventi psichici” e il Training Autogeno permette di entrare in contatto con il proprio corpo diventando più consapevoli di sé.